Vaccinati contro la malattia di Carla Acconciature!

C’era una foto che ho usato nel mio primo libro “Da Parrucchiere a Hair Stylist di Successo” che era del tutto reale: un salone di acconciature senza insegna, con delle tende a coprire gli interni e, come unico segno di riconoscimento, un foglio A4, in bianco e nero, con scritto “Carla Acconciature”, che riporto qui sotto per comodità.

Perché te ne parlo? Intanto perché, purtroppo, quel salone ha chiuso e spero fortemente di non aver portato sfortuna. Nel mio libro facevo come esempio Carla Acconciature perché era il prototipo del salone destinato al fallimento. Purtroppo, sono stata profeta in patria, perché il salone si trovava proprio nelle vicinanze di casa mia.

In questo post ti svelerò il motivo per il quale quella di Carla Acconciature è una malattia dalla quale devi guarire. Ti consiglio di leggerlo anche se, come spero, non ti trovi nelle condizioni di Carla Acconciature e hai, quindi, un’insegna, una vetrina e un salone dignitoso, perché la malattia di Carla Acconciature è diffusa anche tra chi ha un salone “normale”, con esiti spesso letali.

Qual è la malattia di Carla Acconciature? La malattia è quella di pensare che ci siano due tipologie di parrucchieri: quello di chi vuole crescere, diventare “grande”, aprire magari più saloni, e poi c’è quella di chi pensa: “io faccio il mio, un po’ di nero, un po’ di cliente fisse, magari con il prezzo più basso dei concorrenti, e ci sto dentro senza problemi”.

Cosa c’è di male in queste due tipologie di parrucchieri? Nella prima, non c’è nessun problema, anzi. Nella seconda, il problema è che quel tipo di mentalità ti porterà direttamente al fallimento come, purtroppo, è accaduto alla povera Carla.

Perché pensare di poterci “stare dentro” arrabattandosi come meglio si può, lavorando con la clientela fissa, senza ricambio, con il passaparola, senza spese accessorie per formazione, vetrina, insegna, personale, innovazione in genere, porta dritto dritto al fallimento? Te lo spiego in 3 punti.

Punto n°1: Chi si accontenta, non gode, e rischia tantissimo!

Accontentarsi non va mai bene, perché si è soggetti alle intemperie. Conosco saloni che sono quasi morti dopo che qualche concorrente ha abbassato i prezzi di quel tanto da poter tagliare fuori la piccola parrucchiera che lavora da sola e con margini risicati. Ne conosco altri che sono stati spazzati via da nuove aperture low-cost. E, altri ancora, sono stati falcidiati dalla mancanza di aggiornamento, e questo ci porta dritti dritti al secondo punto.

Punto n°2: Chi non si aggiorna, segna il passo.

Se non ti aggiorni succede una cosa bruttissima: che, un po’ alla volta, diventi vecchio. Diventi vecchio tu, diventano vecchi i tuoi servizi, diventa vecchio il tuo stile. E, un po’ alla volta, ti ritrovi a lavorare solo con le vecchiette (che Dio le conservi a lungo, sia chiaro!), che, però, non sono un target sufficiente a portare al successo il tuo salone. In salone devono girare anche giovani, perché i giovani non solo sono il futuro, ma portano allegria, ottimismo e generano una buona reputazione.

Ma non è solo questo quel che intendo per aggiornamento.

Ogni giorno ci sono un sacco di nuove diavolerie tecnologiche che occorre imparare per non rimanere tagliati fuori. E il sito, e la pagina Facebook, e Instagram, e Google, e WhatsApp, e il gestionale… e della fatturazione elettronica ne vogliamo parlare?

Devi aggiornarti, devi studiare marketing, devi studiare come gestire la tua attività come un’impresa per essere sempre al passo coi tempi e non correre il rischio di fare la fine di Carla Acconciature.

Punto n°3: Basta lavorare bene e al giusto prezzo e non avrai mai problemi

Ecco, direi proprio che non funziona più così. Generazioni di parrucchieri hanno vissuto, e anche prosperato, in un’epoca nella quale davvero bastava lavorare bene e al giusto prezzo per poter campare più che dignitosamente. A mia nonna parrucchiera non serviva Facebook e non doveva neanche perdere tempo aspettando che le clienti si scattassero i selfie dopo il taglio, e anche durante…

Oggi le cose sono un po’ diverse. Oggi la concorrenza è folle e internet ti consente in un paio di click di sapere quali altri saloni in città svolgono determinati servizi e a che prezzo. Ecco perché devi lavorare per distinguerti dalla massa dei saloni già presenti. Devi riuscire ad attirare nuovi clienti con costanza e non puoi certo solo giocare sul concetto di “essere un ottimo parrucchiere”, perché questo non basta. Ecco perché si parla di creazione del brand e di posizionamento dello stesso.

Carla Acconciature non riteneva di aver bisogno di tutto ciò. Non aveva il brand e neanche sapeva cosa significasse.

Carla Acconciature non aveva Facebook, non aveva il gestionale, non sapeva fare offerte e non aveva neanche bisogno di fare promozioni, perché tanto le andava bene così.

Io spero che Carla, ormai priva del suo salone, possa condurre una vita serena, e probabilmente sarà così, anche perché si tratta di una persona che, quasi sicuramente, entro qualche anno godrà della meritata pensione.

Ma, purtroppo, la generazione nata dagli anni ‘70 in poi ha un futuro meno certo e gli anni di lavoro attivo si allungano e anche di parecchio.

Nessuno di noi può permettersi di fare la fine di Carla Acconciature.

Io, nel mio piccolo, sto cercando di debellare la malattia che ha colpito Carla Acconciature.

E ho intenzione di vaccinarti da questo pericoloso virus in modo quasi gratuito, durante le tappe del Corso Matrix, Credi nell’Impossibile, che sarà a Milano, Padova, Bologna, Roma o Napoli.

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ATTENZIONE: fino a esaurimento posti, il prezzo è di 26,90 €! 

 

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