Parrucchiere: i fornitori NON sono tuoi soci!

L’altro giorno ho pubblicato un post sulla mia bacheca di Facebook.

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(La trovi qui: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=512232512487764&id=100011030596442)

Cosa ho detto di tanto grave?

Ho solo detto di stare alla larga dai consigli “interessati” dei fornitori che non si limitano a fornire, appunto, le loro linee di prodotto.

Puntuale, è arrivato l’attacco, anche un po’ arrogante e maleducato, di uno di loro, che anziché smarcarsi dai suoi (tanti) colleghi che gettano discredito sulla categoria, ha difeso la categoria stessa.

E’ un classico comportamento all’italiana. Un comportamento stupido, perché si dimostra di avere come fine il voler difendere gli interessi della categoria ma non quelli dei proprio clienti.

Io, invece, difendo i miei clienti, ossia i parrucchieri. Li difendo dai fornitori disonesti, li difendo dai formatori che fanno fuffa, li difendo dalle agenzie web che promettono risultati che non possono mantenere e li difendo, in generale, da chiunque voglia approfittarsi della loro buona fede-

Perché i fornitori onesti, che sono tantissimi, non si limitano a svolgere il loro lavoro?

Beh, perché da un lato vogliono aumentare i loro incassi e, dall’altro, non vogliono che altre figure professionali possano rosicchiare delle loro quote di mercato.

Ci sono tantissimi fornitori, anche di alto livello e anche di aziende molto, MOLTO importanti, che mi hanno contattato dopo aver visto cosa sto facendo nel mondo del marketing per parrucchieri, proponendomi delle “collaborazioni”.

I primi tempi, non capendo in cosa consistessero queste “collaborazioni”, accettavo di ascoltare quanto avevano da dirmi.

Il succo del discorso era sempre lo stesso: (attenzione, perché questa è una rivelazione scandalosa)

siccome noi abbiamo tanti parrucchieri come clienti, li convinciamo a iscriversi ai tuoi corsi e tu, ovviamente, ci riconosci una percentuale…

Io ho sempre risposto: no, grazie.

Non è così che lavoro. Io ho il mio marketing che parla direttamente ai parrucchieri, non ho bisogno di “aiutini”. E non voglio pagare percentuali, che somigliano più a tangenti.

Lo so bene che in questo mondo funziona così. Che in Italia, funziona così.

Ma io lo trovo assurdo. Perché dei fornitori dovrebbero “consigliare” il mio corso? Se lo fanno, è perché hanno stima del mio lavoro, giusto? Quindi, dovrebbero farlo gratis, visto che hanno il mio stesso obiettivo, ossia fare il bene dei propri clienti.

E allora, perché mi chiedi la percentuale?

Ma non è neanche questo il discorso.

Il problema è che nella maggior parte dei casi questi fornitori non hanno la minima idea di cosa insegno. A loro interessa solo la mia visibilità e, quindi, quanti iscritti mi possono girare per avere le loro percentuali e quanti parrucchieri, poi, io indirizzerò verso i loro prodotti (perché poi il secondo passo è questo).

Quindi lo fanno con me, come lo han fatto in fatto in passato con altri formatori di marketing.

Loro cercano chi è più visibile in quel momento e lo contattano.

Ribadisco quindi quanto ho scritto ieri:

i fornitori NON sono tuoi soci. Non devono indirizzarti verso corsi di alcun genere. I fornitori si devono limitare a consigliarti i loro prodotti e farti consulenza sui prodotti. Stop.

  • Per il marketing, se vuoi, ci sono io.
  • Per la gestione della tua attività, ci sono i consulenti di impresa e i commercialisti.
  • Per gli strumenti tecnici ci sono i tecnici.

Il mio Metodo, quello dell’Hair Stylist di Successo, non si limita a consigliarti quali strategie di marketing adottare per trovare nuovi clienti (come fanno gli altri formatori), ma ti insegna una cosa fondamentale: come evitare di essere fregati da fornitori, formatori, agenzie, commercialisti.

Perché parlo male dei fornitori (di quelli disonesti)

Sto ricevendo, da parte di molti fornitori, critiche (e qualche insulto) per la mia crociata contro quelli che provano a vendere consulenze e corsi di marketing ai loro clienti titolari di saloni di acconciature.

Queste critiche non si fermano, chiaramente, e questo conferma che ho scoperchiato una pentola che si voleva restasse coperta, per ovvi interessi consolidati da tutelare.

Ciò che però mi sorprende è quando leggo la frase: “ma perché parli degli altri e non ti limiti a parlare delle tue soluzioni?“.

Questa è la classica frase stupida che molti pronunciano senza capire che dietro il “parla di te e non degli altri” si nasconde l’italianissimo concetto del “fatti li cazzi tua che è meglio”, per dirla come il Senatore Razzi.

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Come dire: non toccare i nostri interessi che noi non tocchiamo i tuoi.

Una sorta di messaggio pseudo-mafioso.

Ti spiego una volta per tutte perché si DEVE parlare male degli altri, se questi fanno qualcosa che va in contrasto rispetto a quanto credi e fai.

Se io ho a cuore gli interessi dei miei clienti parrucchieri, e vedo che ci sono figure che li fregano costantemente, cosa dovrei fare?

Devo fare finta di nulla, farmi “li cazzi mia” (scusa la volgarità) e lasciare che i miei clienti vengano fregati, o devo metterli in guardia e al riparo dal pericolo?

Io, a costo di prendermi insulti e minacce, preferisco mettere in guardia i miei clienti.

I parrucchieri sono il mio target, e io a loro mi rivolgo.

Quindi se decine di parrucchieri mi dicono di aver frequentato corsi di formatori anche molto famosi (e molto cari), senza ricavarne niente, io ho il DOVERE di dire a tutti gli altri: “guardate che quei corsi non vi danno i risultati che vi aspettate”.

Se decine di parrucchieri mi dicono che per loro i corsi motivazionali non portano alcun risultato, io ho il DOVERE di dirlo a tutte le persone che mi seguono.

Infine, se decine di parrucchieri mi raccontano, in privato, di fornitori che li hanno convinti a frequentare corsi di marketing da loro organizzati ma che erano solo “fuffa”, io ho il DOVERE di mettere in guardia il mio target.

Lo faccio anche per il mio interesse? Certo! Ma il mio interesse coincide con quello dei miei clienti!

Quindi, mettere in guardia i parrucchieri da:

  • agenzie web che vendono finti posizionamenti al primo posto di Google;
  • agenzie web che vendono campagne su Facebook;
  • formatori che “motivano” ma non insegnano nulla;
  • formatori che scopiazzano qua e là i contenuti dei concorrenti più bravi;
  • fornitori che vendono corsi di marketing e di gestione…

fa parte del mio lavoro. E lo faccio!

Purtroppo so che si tratta di una posizione scomoda. Tanti parrucchieri, in privato mi raccontano situazioni al limite della denuncia penale, ma in pubblico evitano di farlo perché hanno paura di subire ripercussioni. E li capisco, sia chiaro.

Io, francamente, me ne infischio e racconto la verità, fuori dai denti.

I fornitori che consigliano di NON aumentare i prezzi ma di comprare nuovi prodotti…

A conferma di quanto detto finora, ieri mi ha scritto il titolare di un salone piuttosto avviato, con ben 6 dipendenti, che ha alcuni problemi rilevanti e che non riesce a trovare una soluzione.

Ecco cosa mi ha scritto:

Ciao Michela, ti seguo da un po’ e ho deciso di chiederti consiglio. Sono titolare di un salone molto avviato con 6 dipendenti. Purtroppo quando ho aperto ho ascoltato il consiglio di un fornitore che mi ha detto di mettere i prezzi bassi per potermi fare conoscere. Ora le cose vanno bene ma non ho abbastanza margini di guadagno, nonostante i tanti clienti. Vorrei aumentare i prezzi ma ho paura di perdere i clienti. Il mio fornitore mi dice di non farlo, che perderei il giro. Mi consiglia di prendere la loro nuova linea prodotti, più costosa ma migliore, e di alzare i prezzi al massimo di 1 o 2 euro. Io sono scettico, ma non so cosa fare. Puoi darmi un consiglio?”.

Beh, mica stupido il fornitore di questo parrucchiere! Gli dice: continua con quei prezzi e, anzi, compra una nuova linea di prodotti, vedrai che con questa linea avrai ancora più clienti mentre se li aumenti rischi di perderli!

Chiaro che lui la pensi così. Infatti, dal suo punto di vista e da quello della sua azienza, un parrucchiere che ha tantissimi clienti, è una miniera d’oro. Il fatto che il salone non incassi abbastanza perché ha prezzi troppo bassi non è certo un problema del fornitore! Meglio non rischiare e andare avanti così, giusto?

Questo è il chiaro esempio di come alcuni fornitori (e ribadisco “alcuni”) facciano solo i propri interessi in barba a quelli dei loro clienti parrucchieri.

I fornitori sono tanti, sono sempre alla ricerca di raggiungere i loro budget di vendita e hanno aziende che hanno bisogno di mettere sul mercato nuove linee di prodotti da far vendere ai loro agenti.

Non solo. I fornitori stringono accordi con consulenti e formatori, anche di marketing, per spingere verso corsi di aggiornamento dai quali guadagnano la loro percentuale per ogni parrucchiere partecipante.

E, in aggiunta, ci sono fornitori che organizzano propri corsi di formazione (oggi vanno alla grande quelli su Facebook, chissà perchè!) rendendone la partecipazione quasi obbligatoria.

La storia del tuo collega di cui ho raccontato la storia deve farti capire una cosa molto semplice:

i fornitori NON sono tuoi soci.

I fornitori possono essere, anzi, devono essere tuoi alleati, questo sì.

Quelli onesti sanno darti dei consigli e sanno aiutarti.

Molti non lo fanno. Molti vogliono solo piazzarti nuove linee per raggiungere i loro budget (ma questo a me non riguarda), vogliono consigliarti dei corsi di formazione da cui prendono delle percentuali, o vogliono farti partecipare ai loro corsi, perché questo è il momento in cui la formazione è un ottimo business.

Con questo post voglio solo metterti in guardia. Non tutti i fornitori sono in conflitto di interesse, ma molti lo sono. Sta a te imparare a riconoscerli.

L’unico modo per non farsi fregare e non alimentare questo mercato pieno di conflitti di interesse che danneggiano i parrucchieri, è quello di capire come un salone deve essere gestito anche e soprattutto da un punto di vista del marketing.

Ne parlerò durante il mio Corso Hair Stylist di Successo Revolution: clicca sul banner per prendere uno degli ultimi biglietti:

Corso marketing per parrucchieri

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